NEWSLETTER n. 9/2020

Carissime e carissimi,

ho riflettuto molto in questi giorni sul merito del Referendum che domenica e lunedì 20 e 21 settembre definirà il numero dei Deputati e Senatori del nostro Parlamento.

Dico innanzi tutto che riesco a rimanere ancora sconcertato dalla quantità di notizie false e tendenziose (es. QUI e QUI) , che continuano a circolare sul tema, ma anche che mi ha dato e mi da molto fastidio il ragionamento per iperboli ed esagerazioni che da tanta parte di tutti e due i fronti in modo manicheo continua ad essere messo in campo sul tema.

Non è sicuramente quella in oggetto una riforma salvifica, e forse non si potrebbe neanche chiamare riforma, ma una semplice riduzione del numero dei parlamentari, che in se non migliorerà il funzionamento delle Istituzioni, ma questa riduzione non è neanche una attentato alle Istituzioni, anche perché la ha votata lo stesso Parlamento che ne è oggetto e  destinatario della riforma stessa, e perché in ogni caso 400 deputati e 200 senatori possono senza pregiudizi rappresentare  adeguatamente i territori di questo Paese.

Dopo tante letture e riflessioni sono arrivato a condividere in toto la posizione del Prof.  Carlo Fusaro, ordinario di Diritto elettorale e parlamentare dal 1999, e in precedenza professore associato di Diritto pubblico dal 1996, che ha insegnato nelle università di Pisa e di Firenze (dove insegna tuttora) ed  è membro del Comitato di direzione dei "Quaderni costituzionali", la massima rivista di diritto costituzionale pubblicata in Italia (dal Mulino, Bologna), ed ha scritto tantissimo proprio su questi temi che arriva alla conclusione che questa sia “un'innovazione marginale, ma NON SI PUÒ VOTARE ‘NO’: è utile e tiene aperta la porta a ulteriori riforme”.

Come molti sanno io in Senato ho votato contro questa riforma perché appunto era ed è marginale, e perché le tesi che la hanno sostenuta sono strumentali e populisticamente solamente orientate ad accarezzare la vena “anticasta” ed antipolitica di tanta parte dei nostri concittadini, anche per carpirne cinicamente il consenso. Ho sostenuto con forza la riforma del 2016 che riformava veramente l’assetto istituzionale, e che fu bocciata dai cittadini più per colpire l’allora premier Renzi che non nel merito, e continuo a credere che di una vera riforma questo Paese abbia veramente bisogno.

Ho avuto modo di dire e scrivere che non vedevo l’esigenza di questo referendum, perché seppur modesta questa riforma è stata votata ed approvata, e gode di un vasto consenso nel Paese. Come ho avuto modo di affermare i toni eccessivamente enfatici di tanta parte di ambo le parti in contesa hanno più il sapore di partito preso e sicuramente non scaldano il cuore.

In ogni caso alla luce del dibattito in corso sono arrivato anche a pensare che a questo punto una vittoria del si possa essere di stimolo positivo alle ulteriori riforme annunciate, delle quali, al di la della riduzione, il paese ha invece urgente bisogno. Tutto ciò premesso, non mi spingo a dire che sia necessario votare “SI”, ma al tempo stesso sono convinto che non si possa sostenere la necessità di votare “NO”.                            

Poi ognuno in coscienza farà ovviamente le proprie valutazioni.

In molti mi hanno sollecitato alla assunzione di una posizione più netta, anche perché più comprensibile. Ma questo è ciò che penso, e ormai ho una età che mi porta a dire ciò che penso senza troppi filtri.

*****

Nelle notizie allegate troverete informazioni sulla conversione del “decreto semplificazioni” approvato al Senato, che nelle prossime ore lo sarà anche alla Camera, e sull’iter del cosiddetto “decreto agosto” che sta muovendo i primi passi del suo iter di conversione proprio in queste ore al Senato.

*****

Alcune ulteriori considerazioni:

E poi il richiamo ad una consapevolezza:

Ed un motivo di speranza:

Colgo l’occasione per formulare i miei più sinceri auguri a ragazzi, insegnanti e personale della scuola e famiglie per la ripresa, che speriamo nel clima migliore, della scuola.

E un augurio altrettanto sincero al personale sanitario, a tutti gli ammalati e a tutti noi, in vista di questo autunno, che, speriamo di cuore, sia di graduale uscita da questa situazione di emergenza.  

Buona lettura.

Mino

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