NEWSLETTER n. 2/2020

Carissime e carissimi,

in questi giorni stiamo vivendo tutti in una specie di cappa surreale legata al Coronavirus che sta,  per un  verso o per l’altro, cambiando le nostre vite. E’ un cambiamento, come è evidente, che ha tutti i crismi della eccezionalità, ma che è necessario per bloccare la diffusione del virus, ma soprattutto per evitare o comunque ridurre  i rischi di sovraccarico della terapia intensiva della nostra sanità, come QUI ben spiegato, che è chiamata a fronteggiare in queste settimane, tutto l’ordinario, che purtroppo ovviamente non si riduce, a questa ondata straordinaria di ricoveri, e con un mondo sanitario che nelle zone colpite ovviamente è soggetto agli stessi rischi di contagio se non superiori di tutti gli altri cittadini.   

A questo riguardo credo che il richiamo all’unità del Paese in questo frangente sia quanto mai opportuno e necessario, anche per poter gestire con la necessaria determinazione una emergenza che è tutt’altro che finita.

In merito al decorso credo sia utile basarsi solo su informazioni ufficiali,  che  QUI potete trovare,  e che può essere utile consultare.

Di commenti e retroscena non ne riporterò, perché siamo tutti costantemente bombardati, mi permetto quindi solo di richiamare due riflessioni che mi hanno molto colpito e che mi permetto di condividere:

di Paolo Giordano sulle implicazioni della matematica in una vicenda come questa, che aiuta a capire il senso di come si sta cercando di intervenire, e di  Domenico Quirico su come una vicenda come il Covid 19 viene vista da altre angolature, utile anche per contestualizzare ciò che stiamo vivendo.

Intanto assistiamo con sgomento a ciò che sta accadendo ai confini tra Turchia e Siria e ai confini tra Grecia Turchia, con migliaia di persone prigioniere di giochi di potere tra Russia, Siria e Turchia e gli interessi in gioco in quella porzione di mediterraneo orientale. La speranza è che la visita dei tre Presidenti UE al confine greco-turco e  dell'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, insieme al commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, ad Ankara per colloqui con il Governo turco possano aprire spiragli di soluzione e corridoi umanitari che diano risposte almeno ai tanti minori che sono drammaticamente coinvolti in questo disastro umanitario.

Intanto sul piano politico nazionale due piccole buone notizie, legate alla elezioni suppletive che hanno visto eletti, sia pure purtroppo con una bassissima affluenza alle urne, Sandro Ruotolo a Napoli e Roberto Gualtieri a Roma.

E anche in chiave locale una bella notizia con il ritiro dei licenziamenti della Alpitel.               

Una buona notizia è anche lo stanziamento di quasi un miliardo per la manutenzione strade con quasi 18 milioni  per la Provincia di Cuneo, che vanno ad aggiungersi alle risorse per i ponti di fine anno e alle risorse che alcuni comuni hanno ottenuto comunicazione di aver ottenuto sul progetto Bellezza.it che era stato avviato con una segnalazione di un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare nel 2016.

Un’ultima considerazione, mentre stavo scrivendo mi giunge notizia che il Referendum confermativo sulla Riforma  Costituzionale di riduzione dei parlamentari sarà rinviato, a causa delle vicende legate alla emergenza coronavirus, ancora non sappiamo quando ma credo lo sapremo nel giro di qualche giorno.

Sul tema ci tornerò, in ogni caso se rimangono le perplessità che avevo spiegato in occasione del voto al Senato, dopo l’accordo delle quattro forze di maggioranza sulle riforme che dovranno accompagnare questa modifica, credo che alcuni limiti che intravedevo siano oggettivamente meno cogenti.

Onestamente avevo sperato che questo Referendum, che reputo sostanzialmente inutile, non si celebrasse, perché sono convinto che in ogni caso la stragrande maggioranza dei cittadini voterà SI, e perché anche se ho votato contro in Senato, non riesco a pensare in questo momento di potermi impegnare per sostenere le tesi dei contrari alla riduzione.

Come ho avuto modo di dire, questa riduzione nasce dal clima di discredito delle Istituzioni democratiche, e credo quindi che la cura non dovrebbe essere quella di ridurle, ma di renderle credibili, ma a questo punto credo anche, non essendo messa a rischio la democrazia (perché questa riduzione non la compromette), che se la maggioranza dei cittadini la chiede ed è convinta della sua bontà, non vi siano motivi sufficienti per opporvisi.

Ho creduto nella riforma del 2016, che sicuramente non era perfetta, ma avrebbe rappresentato non tanto solamente una riduzione, ma soprattutto una riorganizzazione delle Istituzioni, e credo che di questo vi sia ancora un grande bisogno nel nostro Paese, per dare efficienza ed efficacia alla democrazia, ma i cittadini hanno espresso in modo inequivocabile il loro verdetto e a questo credo sia giusto attenersi.

Ma come ho detto ci torneremo, per intanto buona lettura.

Mino Taricco

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