NEWSLETTER n. 19/2017

Care e cari amici,

in queste ore nelle quali stiamo alla Camera stiamo lavorando alla “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute"una norma molto attesa da tante operatrici e tanti operatori di professioni sanitarie che chiedono di essere riconosciute, e al Senato si sta decidendo il destino della Legge elettorale, abbiamo letto sui giornali i primi commenti ai risultati del referendum in Lombardia ed in Veneto.

In merito al Referendum avevo già espresso al mia opinione, e la trovate nelle notizie, ma a risultati definitivi mi permetto una ulteriore considerazione su ciascuno dei due

- in Lombardia il risultato ottenuto è stato di avviare il confronto con il Governo, come peraltro prevede la Costituzione, e come l’Emilia Romagna ha fatto senza dover  ricorrere al Referendum,

- in Veneto è stato vinto in modo molto più forte, ma sulla base di un messaggio avvalorato anche dal governatore Zaia, nei giorni scorsi e ancora nella giornata di ieri, che ha portato i veneti a pensare che si votasse non solo per avere assegnate maggiori competenze, ma per potersi tenere i 9/10 delle imposte, con il piccolo problema che la materia fiscale non è prevista dall’articolo 116 della Costituzione e che comunque ai sensi articolo 75 della Costituzione non può in ogni caso essere oggetto di Referendum.

Al netto della strumentalità del momento, e dell’uso politico che ne è stato fatto, l’indicazione che emerge da questo voto, è che molte regioni del nord stanno chiedendo maggiore autonomia nella convinzione di poter meglio governare i servizi e le opportunità per i propri cittadini, e soprattutto che molte delle risorse che il nord versa al Paese e che in un riequilibrio solidale vanno ad essere investite al sud, non sempre sono spese in modo ottimale, come bene è stato espresso nel  Buongiorno da Mattia Feltri, in qualche misura il ritorno della “questione settentrionale” al centro della scena. Una questione importante per le nostre comunità e per il nostro futuro, che dovremo saper gestire in modo intelligente, senza scivolare stupidamente, come in passato, nella demagogia, anche perché qualunque modifica di legge su questi temi dovrà vedere, per divenire legge, il voto favorevole della maggioranza qualificata del Parlamento.  

Venerdì sera sono stato al Consiglio comunale aperto a Verzuolo, con all’ordine del giorno la procedura di licenziamento iniziata dall’azienda, una situazione che comprensibilmente getta nello sconforto tante famiglie ed un intero territorio.

E’ stata una occasione per esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori, che hanno dato molto anche in termini personali alla crescita ed alla sostenibilità di un progetto aziendale, ed all’intera comunità, una comunità che negli ultimi anni ha sostenuto ed accompagnato l'evoluzione dell’azienda, considerandola, non a torto, una parte importante del proprio futuro. 

Una serata ricca di relazioni ma nella quale si respirava delusione preoccupazione come purtroppo in tante altre in questi mesi ed in questi anni, nei quali abbiamo visto la ristrutturazione tra le altre di Michelin a Fossano e Diageo a Santa Vittoria, nelle quali con la buona volontà di tutti si sono costruite soluzioni, se non totalmente positive, comunque accettabili, e recentemente nuove situazioni critiche come Buitoni a Moretta e Came a Roddi e tante altre, che ci ricordano che pur in un contesto di ripresa economica, anche in questa provincia, i problemi sul tappeto rimangono molti, anche perché il nuovo modello produttivo all’orizzonte, sicuramente con più tecnologia, ma anche con una competizione sempre più globale, ci porrà, anche in questa terra, la necessità di non abbassare la guardia. 

Ha fatto scalpore in questi giorni la presa di posizione del Fondo Monetario Internazionale che sostanzialmente chiede più tasse per i ricchi per combattere le diseguaglianze che a livello planetario stanno minando la coesione dei paesi e stanno mettendo a rischio anche la stessa democrazia.

Interessante leggere su questo tema alcune riflessioni su RepubblicaIl Fatto Quotidiano e Guardian e interessante sarà riflettere su questo tema soprattutto anche in relazione al livello di economia sommersa, che seppur in riduzione ha ancora nel nostro paese un impatto enorme, e con i numeri della economia illegale, dati che messi insieme ci forniscono lo spaccato di un Paese che ha ancora molta strada da fare. Anche per questo le scelte che in legge di Bilancio ci apprestiamo a fare saranno scelte straordinariamente importanti.   

Un’ultima annotazione, nelle scorse settimane il Movimento 5 Stelle nella nostra provincia ha espresso preoccupazione sullo stato delle infrastrutture della provincia. La cosa in se è positiva, peraltro su questo ritardo infrastrutturale con le colleghe Gribaudo e Manassero sin dall’inizio del nostro mandato abbiamo lavorato in stretto accordo con forze sociali, con gli enti locali, con la Regione e con il Governo che con il Ministro Delrio ha dedicato un impegno costante, fino all’accordo di pochi mesi fa che permetterà il completamento dell’Asti-Cuneo.

Vorrei anche far notare che noi non ci siamo occupati delle infrastrutture della nostra provincia solo a fine legislatura, e in vista delle elezioni, ma lo facciamo da ben prima che fossimo eletti in Parlamento, quando eravamo amministratori locali e regionali, e lo abbiamo fatto dopo anni di parole e di scelte scellerate, che ci hanno portati nella situazione in cui siamo oggi, per questo ogni nuovo arrivo all’impegno sul tema è positivo se costruttivo, perché siamo determinati a ottenere risposte e realizzazioni per uscire da questo ritardo e rispondere alle legittime attese di un territorio e di una comunità.

Buona lettura

Mino Taricco

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