NEWSLETTER n. 4/2022

Carissime e carissimi,

questa Settimana Santa è profondamente segnata dalle notizie che arrivano dall’Ucraina.

E le parole di Papa Francesco: “Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli” conferiscono al Venerdì di passione una concretezza che scortica le nostre vite.

Ciò che sta emergendo con sempre maggiore nettezza, le atrocità compiute dagli occupanti russi in ritirata, sembra spingere la soglia della disumanità progressivamente oltre confini che pensavamo invalicabili. Esecuzioni sommarie, violenze, stupri, razzie, che ancora una volta avevamo pensato non potessero ripetersi, sono diventate il vergognoso e drammatico corollario della guerra, ed addirittura questa volta ci sarebbero prove dell’uso di forni crematori mobili per cancellare le tracce dei misfatti perpetrati.

Sui maggiori organi di informazione globali continua un confronto sul merito ma anche sulle implicazioni e le connessioni di questo conflitto, sul come e sul perché si è sviluppato, e sulle questioni che i fatti di questa stagione pongono ad un mondo ormai sempre più multibaricentrico, ed in cerca di nuovi assetti di stabilità.

A questo riguardo suggerisco la lettura dell’articolo “L’ordine mondiale liberale per come lo conosciamo è morto?” che era stato pubblicato a fine gennaio, cioè prima dell’invasione russa in Ucraina, ma che conteneva già in sé molte delle domande e delle risposte su cui il mondo, e l’Europa per quanto ci riguarda, dovranno riflettere e decidere che ruolo avere nel nuovo contesto mondiale. E sullo stesso tema anche l’articolo “Le molte guerre (in una) che ridisegnano il mondo”, a firma Leonardo Tirabassi pubblicato su Il Sussidiario. Non condivido integralmente l’angolatura di analisi degli autori, ma sicuramente pongono una lettura profonda di ciò che sta accadendo, che dovremmo considerare, per non trarre analisi superficiali ed affrettate, come purtroppo in molte occasioni abbiamo occasione di leggere, che rasentano la banalizzazione. Sicuramente su questi temi dovremo riflettere in chiave politica, e dovrà riflettere l’Unione Europea, perché dall’esito di questi assestamenti sarà definito il futuro che consegneremo ai nostri figli.

Per chi volesse approfondire maggiormente ciò che riguarda l’invasone dell’Ucraina da parte dei russi, può essere utile  sul sito dell’Atlante delle guerre il  Dossier Ucraina, ed inoltre per altre informazioni verificate e serie sul conflitto, e su tutto ciò che vi ruota intorno, sono molto utili e chiare le pagine dedicate al tema del sito di ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale - riconosciuto tra i più autorevoli centri studi sulle dinamiche internazionali).

Ancora sul tema Ucraina:

Il dramma del popolo ucraino ci accompagni in questa settimana della “passione” di Gesù, e ci aiuti a scendere in profondità nel dono dei prossimi giorni di preparazione e di attesa della Pasqua di resurrezione.

Papa Francesco nel giorno della domenica delle Palme ha lanciato un appello ai potenti della terra per una tregua che apra alla pace. Credo sia una aspirazione da porre in queste ore al cuore delle nostre preghiere.

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La recente provocazione espressa dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi “Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?” che a molti è parsa troppo forzatamente manichea e fuori luogo, ha avuto però il pregio di cogliere alcune conseguenze degli eventi bellici in atto anche in relazione al processo di transizione ecologica che tutti o quasi a parole abbiamo assunto come necessaria. Ci ha obbligati a constatare quanto normalmente ci si focalizzi sul “come” produciamo e utilizziamo l’energia e meno sul “quanto” siamo disposti a rinunciare ad una parte di questa e soprattutto a qualche nostra abitudine

Secondo il vocabolario online della Treccani, per transizione si intende il “Passaggio da un modo di essere o di vita a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa”. Se risulta chiaro che per la transizione ecologica il “nuovo modo di essere o di vita” si ricollega a un comportamento caratterizzato da una drastica riduzione delle emissioni inquinanti, meno percepito è il passaggio “da una condizione o situazione a una nuova e diversa” dalla quale si deduce che il punto di arrivo della transizione ecologica non sarà lo stesso di quello di partenza, anche se non sarà necessariamente peggiore.

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Intanto mentre il Governo ha approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile il DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2022 previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica, al Senato continua la discussione della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 e della Legge di conversione  del DL 21 marzo 2022, n. 21, recante “misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”.

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Ma adesso almeno per qualche giorno mi voglio concentrare su ciò che rimane della Settimana Santa e sulla Pasqua, perché almeno personalmente sento l’esigenza di togliere tutto ciò che non è essenziale, di tornare al cuore della Pasqua e al senso delle celebrazioni di questi giorni, per questo mi permetto di mettere qui di seguito, per chi lo riterrà utile:

la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose

le letture della domenica delle Palme con la Passione di Gesù,  

le sette letture, l’Epistola ed il Vangelo della Notte Santa.

Buona lettura e buona vita.

E auguri per una Pasqua di resurrezione a tutti.

Mino

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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